GUIDO
BERTOLASO A CAVALLERIZZO

Il capo della protezione civile nazionale, Guido
Bertolaso, si è fatto attendere, ma ha portato buone notizie per la
popolazione di Cavallerizzo che lo ha accolto con grande affetto. L’uomo e
medico, che in Italia e all’estero ha già visto tanti drammi, contribuendo
a ricostruire le macerie, è arrivato in elicottero a Cerzeto, sorvolando
più volte la frana, successivamente si è spostato nella sede del Cisa,
dove è dislocata l’unità di crisi e quindi gli uffici operativi. La
riunione con i tecnici della protezione civile si è prolungata, perché
Bertolaso ha voluto avere ogni cosa ben chiara prima di affrontare la
popolazione che lo attendeva presso la scuola elementare che viene
utilizzata come mensa degli sfollati. Dopo la riunione tecnica, Guido
Bertolaso ha incontrato i sindaci di Mongrassano Antonietta Formoso, di
San Martino di Finita Teodoro Santoro, di Rota Greca Dino D’Elia, che
hanno fatto presente le difficoltà dei loro comuni per il dissesto
idrogeologico che versa l’intera zona. Il capo della Protezione civile,
con il direttore generale regionale Rosario Calvano, assieme alle autorità
politiche: il presidente della Provincia Mario Oliverio; il deputato Mimmo
Pappaterra e il consigliere Franco Corbelli, che in questi giorni sono più
volte tornati a Cerzeto per stare vicino alla gente in questo momento di
difficoltà, si sono recati presso la scuola. La popolazione di
Cavallerizzo ha riempito la sala in ogni ordine di posto, in un silenzio
composto, tutti ad ascoltare ciò che aveva da dire Bertolaso. E’
intervenuto il vicesindaco Amedeo Stamile che rivolgendosi al capo della
protezione civile nazionale, ha chiesto di provvedere con attenzione e
celerità a risolvere i problemi in cui versa parte della collettività che
rappresenta, ringraziando indistintamente tutti in ogni ordine e grado per
ciò che si sta facendo per Cavallerizzo da più di 12 giorni. Anche don
Antonio Fasano, parroco di Cerzeto, ha preso la parola per far sentire
ulteriormente i bisogni della sua gente.

Dicevamo che l’attesa non è stata
vana, perché il capo della protezione civile, ha parlato in modo chiaro su
come si intende procedere, puntualizzando le fasi dell’emergenza, della
valutazione dei danni e della ricostruzione, processo già in atto,
garantendo che seguirà personalmente l’intero iter di ricostruzione di
Cavallerizzo, che condividerà con le autorità, ma anche con i cittadini
che dovranno contribuire con diritti e doveri. Infatti, Bertolaso ha
dichiarato: “Abbiamo già fatto la dichiarazione dello stato di emergenza
nazionale. Ho già pronto l’ordinanza di protezione civile, che di fatto –
afferma Bertolaso – il documento di riferimento in cui saranno contenuti
tutte le possibilità per la gente che ha perso la casa. Vi sarà
un’indennità di autonoma sistemazione, che significa di pagarsi un
appartamento in affitto oppure di vivere da un’altra parte. Avrete un
indennizzo per quelle che sono le perdite economiche per le attività
artigianali e commerciali che non potranno più svolgere. Avrete la
sospensione dei tributi che abitualmente devono essere versati. Daremo una
serie di garanzie, ma soprattutto lavoreremo assieme alle autorità locali
anche per predisporre il progetto di ricostruzione – la gente applaude
alle parole di Bertolaso – l’attività di soccorso è stata tempestiva,
l’attività di ricostruzione sarà più tempestiva ed efficace. Definiremo
dei tempi di ricostruzione che rispetteremo. Tecnici e geologi ci diranno
se è possibile ricostruire sullo stesso sito oppure farlo in uno diverso.
La storia di Cavallerizzo depone male perché sappiamo che è un territorio
dove vi sono state diverse frane nel corso dei secoli passati, ma saranno
i tecnici a dare le valutazioni, poi la protezione civile sulla base dei
dati tecnici insieme alla gente del posto deciderà. Abbiamo messo in moto
l’attività di monitoraggio a tappeto di tutta la zona anche con i
satelliti, per vedere eventuali spostamenti del territorio, anche per dare
una risposta concreta ai sindaci dei comuni vicini molto preoccupati”.
“Una volta che crolla il paese – afferma Stamile – crolla anche il passato
ed è difficile progettare il futuro”. A queste preoccupazioni, Bertolaso
dichiara con molta tranquillità: “Nonostante faccio questo mestiere in cui
ne ho visto tante, non mi sono ancora abituato al dolore. Non sono un
politico, sono un tecnico. Per formazione mentale non faccio promesse che
poi non riesco a mantenere. Oggi sono qui con voi per darvi un minimo di
tranquillità del dramma terribile che avete vissuto. E’ necessario
cominciare a dare delle indicazioni. La realtà meridionale che alcuni
guardano con un occhio critico, sempre pronto ad segnalare gli aspetti
negativi e trascurare quelli positivi, ho visto una risposta
straordinaria. Non vi siete seduti sulle macerie a piangere – conclude
Bertolaso – anzi con grandissima dignità e compostezza state affrontando
questa tragedia, perché ci vorrà del tempo per superarla. Risolveremo ogni
cosa, sarà un percorso difficile e complicato, ma ci daremo degli
obiettivi a breve e medio termine, poi il traguardo finale. Ritornerò
dopo Pasqua e faremo il punto della situazione tutti assieme e sulla base
dei dati decideremo quale via scegliere per ricostruire”. L’indennizzo che
gli sfollati riceveranno a breve sarà proporzionato a secondo del nucleo
familiare e se composto da anziani. Il primo passo per alleviare i
problemi di questa povera gente è stato fatto, le persone vanno incontro
abbracciando calorosamente Bertolaso, specie una signora anziana che in
modo commovente lo ringrazia trattandolo come un vero salvatore della
propria identità che non deve e che nessuno vuole che scompaia
definitivamente, ma che deve, invece, essere preservata. Bertolaso non
parla di illusioni, ma assicura che una volta decisa la tempistica degli
interventi, questi, saranno effettuati
Ermanno Arcuri