Durante l’anno 1939, l’Italia invase l’Albania nell’ambito delle sue strategie militari contro il governo di questa nazione quando era a capo del re Zog I che finì per andare in esilio in questo paese, formando così un regno separato, che portò alla nascita delle sue numerose comunità albanesi.
La comunità italo-albanese
L’immigrazione di albanesi in Italia è un fenomeno vissuto praticamente dalla caduta del governo della Repubblica Socialista Popolare d’Albania nel 1991, quindi oltre ad avere un’ambasciata a Roma, ha otto consolati nel resto del Paese .
Oltre ad altre tasse trovate in località come Ancona, Genova, Firenze, Padova, Palermo e Torino.
Ciò ha consentito il proliferare della popolazione albanese in Italia, facendone la seconda comunità straniera dopo la Romania con il maggior numero di rappresentanti.
Nasce così un collettivo italo-albanese, discendente da tutti quegli antenati di questa cultura che furono costretti a lasciare il proprio territorio a causa dell’avanzata ottomana. Chiamati anche arbëreshë, si insediarono nei paesi delle zone più spopolate d’Italia e soprattutto nell’isola di Sicilia.
All’interno del continente sono stati concentrati in province come Cosenza o piccoli centri come Acquaformosa, San Costantino Albanese all’interno della Basilicata, a Mezzojuso, Lungro e Piana degli Albanesi, oltre ad alcune altre aree.
Le comunità albanesi in Italia hanno preservato la loro lingua, come parte del mantenimento dei loro costumi e della loro cultura al di fuori del loro paese natale.
Occupazione degli albanesi in Italia
Gli albanesi impararono presto a rafforzare la loro vita monastica e sacerdotale, dando il via alla nascita di nuovi rappresentanti della loro religione per il cui ufficio furono eretti monasteri e parrocchie.
Per secoli, all’interno di queste comunità, si parla sia l’arbëresh che l’italiano e, in ambito religioso, il greco.
Molte aziende italiane si sono rivolte a lavoratori albanesi per l’utilizzo nei servizi telefonici; fanno parte di vari tipi di attività economiche al fine di sostenere le proprie famiglie; anche alcuni dei deragliatori hanno legami con le mafie italiane.
Esodo di massa degli albanesi in Italia
Nel corso degli anni si sono registrate ondate migratorie di albanesi alla ricerca di una migliore qualità di vita per le proprie famiglie in Italia; ma il governo di questa nazione europea ha bisogno di fermare drasticamente ogni nuovo esodo, con il quale viene messa a rischio la capacità di sussistenza di molti suoi connazionali.
In anni come il 1990 gli albanesi sono stati accolti e collocati in vari centri in Italia; ma oggigiorno le cose sono cambiate; perché l’enorme numero di questi emigranti già accolti non consente loro di continuare ad offrire loro la stessa qualità di vita.
Né vogliono che questo serva da slancio per molti altri rappresentanti di questa cultura a pensare che il governo ha aperto loro la via del mare. I rappresentanti della nazione italiana hanno adottato misure per far fronte alle massicce ondate di albanesi che invadono le loro coste.
Sebbene sia una delle nazioni europee con una grande comunità straniera nel suo paese di residenza; molti di loro sono arrivati di recente, ponendo sfide come dover guidare una società civile che potrebbe non essere abituata alla convivenza con altre culture.
Ricerche recenti per determinare le caratteristiche e le cause del fenomeno dell’immigrazione in questa nazione; indicano che gli albanesi scelgono questa destinazione non solo per godere della qualità della vita, ma come nicchia occupazionale in cui possono sviluppare le proprie competenze come fonte di generazione di reddito.
Gli albanesi sentono che l’Italia è un Paese multiculturale che negli anni ha accolto immigrati da tutto il mondo e in una certa misura si sentono in debito con loro grazie al legame che c’era nel tempo in cui hanno invaso il loro territorio.