Le migrazioni di Arbëreshë

Gli Arbëreshë sono identificati in tutto il mondo come albanesi in Italia e costituiscono un gruppo culturale etnolinguistico che fa parte della regione meridionale di questa nazione europea; formando vari villaggi e città i cui residenti sono per lo più rifugiati fuggiti dal loro paese durante il XIV e il XVIII secolo.

Un po’ di storia sulla nascita degli Arbëreshë

Per quasi 47 anni si è svolto un conflitto armato da parte degli ottomani contro i rappresentanti del governo albanese; con conseguente dominazione da parte di uno dei più grandi imperi della storia, la cui dinastia durò 600 anni.

Questo impero era uno stato multietnico governato dalla dinastia Osmanli e riconosciuto oggi come Turchia. A quel punto molti degli albanesi del sud fuggirono in cerca di un luogo sicuro, in questo caso l’Italia venne scelta in base alla sua posizione strategica.

D’altra parte, nel 1939, avvenne l’invasione italiana dell’Albania, che portò il suo sovrano, re Zog I, ad essere costretto all’esilio e a far parte di questo territorio europeo; dove diede origine alla creazione di un regno separato al di fuori della penisola balcanica.

Migrazioni Arbëreshë

All’epoca del medioevo, gli Arbëreshë iniziarono a popolare il sud Italia, attraverso diverse ondate migratorie ed ebbero così l’opportunità di creare il loro Regno d’Albania all’interno di questa nazione.

Ciò che ha spinto questa migrazione è stata da un lato la morte del loro eroe nazionale Gjergj Kastrioti Skënderbeu e dall’altro il fatto che il suo territorio sia stato conquistato dagli Ottomani e dal loro impero bizantino.

Gli Arbëreshë hanno conservato negli anni i loro costumi, lingua, religione, arte, cultura e gastronomia albanesi; con cui rimangono in due importanti comunità migratorie come Calabria e Palermo.

In queste città fondarono istituzioni religiose di proprio culto come il Collegio Corsini nel 1732 e il Seminario Italo-Albanese di Palermo nel 1735; che poi si trasferirono nel 1945 a Piana degli Albanesi.

Attualmente ci sono circa 50 comunità Arbëreshë; che utilizzano principalmente la Chiesa Italo-Albanese come loro centro religioso. Gli Arbëreshë sono stati distribuiti soprattutto nell’Italia meridionale e in Sicilia; con piccoli gruppi di loro in altre località del paese.

Tale è stata la rilevanza delle migrazioni degli Arbëreshë in Italia e degli eventi storici che le hanno spinte che nella Repubblica d’Albania nel 2017 è stata presentata una domanda all’UNESCO, con lo scopo che gli Arbëreshë fossero considerati un patrimonio immateriale popolo e società vivente dell’umanità .

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Distribuzione dell’Arbëreshë in Italia

Ogni popolo Arbëreshë è identificato da due o tre nomi, uno dei quali italiano e gli altri due nella lingua madre. Le loro comunità erano divise in varie isole etniche dell’Italia meridionale; così oggi hanno circa 50 città con radici e cultura Arbëreshë, più 41 comuni e 9 villaggi; tutti distribuiti in 7 regioni italiane.

La sua popolazione conta circa 100.000 abitanti che risiedono in città come Palermo, Roma, Napoli, Bari, Cosenza, Milano, Crotone e la Sicilia, tra quelle metropolitane.

Ma a loro volta si trovano in Abruzzo nella Provincia di Pescara, Molise nella Provincia di Campobasso, Campania nella Provincia di Avellino, Puglia come parte dei residenti della Provincia di Foggia e Provincia di Taranto, in Basilicata nella sua Provincia di Potenza.

Gli Arbëreshë residenti in Calabria si trovano in Province come Catanzaro, Crotone e Cosenza; una delle regioni italiane che ha ospitato il maggior numero di immigrati albanesi.

Altri hanno preferito sfruttare i vantaggi dell’isola di Sicilia, residente in Provincia di Palermo; in paesi come Contessa Entellina, Santa Cristina Gela o Piana degli Albanesi.

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